Il 2021
Dopo aver pagato duramente le chiusure dovute alla pandemia, in conseguenza alle quali la prudenza degli investitori nel settore delle costruzioni commerciali si è fatta sentire (ne sono state la conferma la diffusione degli e-commerce che hanno messo in crisi alcuni comparti retail, con una flessione del 29%), per gli uffici l'andamento è sempre costante nonostante le misure adottate dello smart-working e del remote-working. Se l'allentamento delle misure restrittive favorirà lo shopping canonico, è facilmente ipotizzabile che investire nel settore del retail diverrà nuovamente vantaggioso. Per ora, gli uffici, la logistica e gli hub di smistamento delle merci, in terminii di investimento nel settore commerciale, dicono ancora la loro con quote importanti investite in dispositivi logistici capaci di servire tanto la distribuzione verso i negozi quanto l'utente finale che ha acquistato il prodotto da casa.
La GDO è invece un capitolo un po' a parte, ma gli investimenti finalizzati alla crescita ci sono. Le grosse aziende che fanno capo a grandi brand si stanno organizzando in modo differente, con investimenti e processi di integrazione e riorganizzazione che prevedono anche una serie di servizi per il consumatore che vanno oltre la consegna a domicilio.
Per questo alcune di esse hanno stretto accordi con note società di distribuzione. E presto potremmo conoscere la natura della loro offerta.
Amazon non starà certo a guardare, e rivolgerà anch'essa i propri interessi nel settore food, investendo in tecnologie o partnership microdistributive più adatte al nuovo mercato nel quale entrerà a competere il collosso del digital retail.